Blog con tutto quello che succede ad un commesso in un negozio di scarpe alle prese con la clientela (pazza) di tutti i giorni
mercoledì 29 dicembre 2010
martedì 26 ottobre 2010
Posso...?
Elenco dei "posso":
Posso...?
(che?)
Posso vedere?
(c'hai già la scarpa in mano, che mi chiedi a fare se puoi prenderla?)
Posso curiosare?
(sei a gironzolare da dieci minuti...)
Posso vedere?
(lo stai già facendo...)
Posso chiedere?
(NO! Eh eh, qualche volta dovrei dirlo...)
Posso...?
(riferito al cane)
Posso?
(riferito alla carrozzina)
Posso?
(riferito alla carrozzella)
Possiamo...?
(già cinque paia di scarpe in terra, calzante in mano e paio nuovo di zecca ai piedi...)
Posso?
(scarpa in mano, braccio alzato e aria smarrita...)
Ora, capisco la serie di "posso" riferita ad una richiesta di aiuto, ma i posso entrare con carrozzina o carrozzella con invalido è assurdo, ma c'è qualcuno che non fa entrare un invalido in negozio?
La maggior parte dei "posso", la quasi totalità, sono semplicemente un "tanto faccio quello che mi pare" giusto te lo dico, tanto che ci sei.
Pago quindi posso.
Non pago ma "posso" è lo stesso un mio diritto.
mercoledì 6 ottobre 2010
Voglio le Bamboline!
Entra un uomo e mi chiede con un forte accento calabrese:
- Scusi avete mica le bamboline? -
Caos in testa, o che vorrà?
- Come scusi? -
Prendo tempo... Bamboline in un negozio di scarpe, fammi pensare...
- Si, sto cercando le bamboline -
- Ah, delle ballerine? -
- Bamboline, ballerine, faccia lei! -
martedì 28 settembre 2010
Commessi e vita privata
Occhialoni da vista modello fondo di bottiglia, pantaloncini corti marroni alla tedesca
ed aria goffamente arrogante.
Sono le 20 e 4 minuti, ho da poco chiuso il negozio spento le luci e inserito l'allarme.
Chiudo la porta alle mie spalle, stanco di una giornata di cortesie e "di possoo esserle utile" e mi ritrovo davanti il succitato elemento.
-Mha, state già chiudendo?-
-...-
-Mha, ci faccia entrare, facciamo solo un girettino, non compriamo niente...
-(Siamo ai limiti del ridicolo!)- penso mentre il mio viso si dipinge di una sottile nota di disgusto.
-Sa, giù da noi i negozi chiudono alle undici!-
-Io per stasera ho finito, buona seraaaaaaaaa- sorrido e mi allontano.
E' assurdo come la figura dell'addetto alle vendite venga associato all'essere a disposizione sempre e comunque, mi dispiace ma ho una vita mia ed è decisamente molto lontana da questa vetrina...
venerdì 24 settembre 2010
Ordinaria Follia
Entra una signora dall'aspetto normalissimo.
Non bella, ne brutta. Anonima. Cliente ordinaria.
Il mio cervello si setta automaticamente in modalità commesso e dovo qualche istante mi avvicino alla preda. (soprattutto dopo aver visto il casino di scatole che stava facendo da sola)
- Posso esserle utile? -
- Si, vorrei un 38 di questa scarpa -
- Certo signora -
La prova con aria stanca, una leggera nota di disgusto sul volto.
- No questa no... Mi fa provare quest'altra?-
- Certo -
- No questa no... Mi fa provare quest'altra?-
- Certo -
- No questa no... Mi fa provare quest'altra?-
- Uhmmm... Certo... -
-Mi scusi fatto 30 facciamo anche 31, mi faccia provare quest'altra -
- Certo - (dico con aria distaccata)
-Mi scusi fatto 30 facciamo anche 31, mi faccia provare quest'altra -
- Certo - (dico annoiato)
-Mi scusi fatto 30 facciamo anche 31, mi faccia provare quest'altra -
- Certo - (dico esasperato)
-Mi scusi fatto 30 facciamo anche 31, mi faccia provare quest'altra -
- Certo - (dico rassegnato)
-Mi scusi fatto 30 facciamo anche 31, mi faccia provare quest'altra -
(Ah signò ma che stamo a giocà a tombola? Hai fatto 30, hai fatto 31, hai fatto un milione!!! Ma perchè non ti prendi un benedetto paio di scarpe e non torni mai più???)
La signora con la solita nota di disgusto al 13esimo paio provato e dopo aver fatto 30 e 31 un bel po' di volte se ne va.
- Grazie e arrivederci -
(Sorriso finto...)
martedì 24 agosto 2010
Veggenti o santoni
Generalmente una buona percentuale dei clienti che capitano in negozio credono fermamente che i commessi e le commesse abbiano speciali poteri mentali. Riporto un esempio esplicativo di ciò che è successo oggi:
-Buonasera ha mica questa scarpa del mio numero?-
-...- taccio sconsolato, non ho la telepatia...
Catalogo clienti
Oggi è entrata in negozio una specie rara di cliente ma degna di una breve descrizione.
Ogni cliente è catalogabile, classificabile con determinati criteri che la identificano in una classe o gruppo specifico.
Ci sono quelle svogliate che con una nota di disgusto osservano la merce esposta e disgustatamente se ne vanno, c'è la provatrice folle che getta a terra la scarpa d'esposizione e la prova indipendentemente dalla taglia. Ci sono i clienti che nemmeno provano le scarpe prima di comprarle e chi semplicemente ti vuole incasinare il negozio. Potrei andare avanti in un elenco interminabile.
C'è invece, ed è forse la categoria peggiore che può capitare, la cliente che col semplice fatto di averti detto che due paia di scarpe sicuramente le avrebbe comprate si sente in diritto di sfasciarti tutto il negozio. Riporto la sfacciataggine letteralmente: "due paia di scccarpe me le accatto, ma tu poi rimetti apposto sto casino"
analizziamo gli errori di questa frase (semantici, non grammaticali).
Punto uno: una scarpa o due a me che me frega lo stipendio me lo danno uguale.
Punto due: brutta cafona non è che non voglio tenere in ordine il negozio, tu puoi provare ciò che vuoi nell'ordine e nel rispetto altrui.
Punto tre: l'acquisto di una o più paia di scarpe non ti da diritto alla prova sterile di tutto ciò che ti passa per le mani.
Punto quattro: Maleducata ma che mi sorridi soddisfatta mente mi lasci a terra tutto sto casino di numeri di scarpe mischiati.
Punto cinque: per piacere non tornare mai più!
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