Blog con tutto quello che succede ad un commesso in un negozio di scarpe alle prese con la clientela (pazza) di tutti i giorni
mercoledì 19 agosto 2009
Ha mica un 40 blu?
-Buonasera giovane!-
-Buonasera, mi dica!-
-Vorrei un 40 di questa ballerina bianca-
-Signora mi dispiace il 40 bianco è finito, è rimasto solo il marrone scamosciato-
-Mica c'è per caso questa blu?-
-No signora, mi è rimasto solo il 40 marrone-
-Carina questa crema! Mica ha un 40 di questa crema?-
-No signora, di tutti i colori mi è rimasto solo il 40 marrone-
-Mica per caso ha in magazzino la 40 blu?-
-Signora mi dispiace è rimasto solo il 40 marrone-
-Ah si si, mi scusi eh-
-Niente signora-
-Arrivederci-
-Arrivederci, buona sera-
Passano tipo dieci minuti al massimo ed eccola tornare.
-Buonasera, sono di nuovo qui-
-Buonasera- e lo vedo che sei di nuovo qui... che pazza rintronata...
-Senta vorrei provarmi quel 40 blu scamosciato-
-Signora mi dispiace ma ci è rimasto solo il 40 marrone scamosciato-
-Ah ok, prendo quello-
-Non lo prova?-
-No non importa grazie, è un regalo-
Le fo lo scontrino insieme ad un sospiro di sollievo, la pazza se n'è andata...
mercoledì 12 agosto 2009
Mi cittino!!!!!!
Io non so se avesse avuto dei seri problemi di mente,
se si fosse pazzamente innamorata di me o se da troppi anni avesse fatto uso
di chissà quanto sale e le si fossero indurite le arterie.
Fattostà che per la prima volta ho visto un culo vecchio settant'anni e più di una magra signora anziana.
C'è chi per professione ne vede tutti i giorni di culi,
chirurghi plastici, medici e guardoni, ma io lavoro in un negozio di scarpe...
-Mi cittino come ci sto bene nelle vostre scarpe-
-bene signora...- dico io distrattamente.
Sta signora m'aveva già stressato, chissà come ma aveva iniziato a raccontarmi di tutti, dai cugini (ottantenni) con la casa al mare alla mamma straordinariamente longeva ai nipotini di trent'anni (chiamali nipotini...).
Finalmente arriva alla cassa per pagare, la vendita è andata e finalmente torno alla quiete del negozio infrasettimanale o almeno credevo
Le do lo scontrino e...
-Signora grazie e arrivederci-
-Mi cittino- fa lei co sta voce che mi penetra ancora nel cervello.
-Mi cittino posso vero? Tanto potresti essere mio nipote- e balza dietro il bancone, scatto agile, felino, non faccio a tempo a dire niente, giusto il pensiero
più veloce delle parole "oddio no non farlo, no, no, no!"
E prima che potessi dire o fare qualcosa
-Guarda mi cittino, vedi?- e in un attimo si era già tirata su la gonna fino a sopra le chiappe, due chiappine bianche bianche bianche e grinzose grinzose grinzose che ancora danzano come un budino appiccicate alle ragnatele del mio cervello.
-Ho un sacco di problemi all'anca, mi sono operata e tanto sto bene nelle vostre scarpe!-
-Non si preoccupi signora, non è necessario- dico voltandomi
-Vedi mi cittino, son troppo contenta-
-Ed io per lei signora, arrivederci e grazie- "Ma grazie di che..." penso io.
Se ne va soffiando dei baci immaginari che teneva stretti nei pugni e liberava per tutti quanti fossero nell'alitoso raggio d'azione.
Perlomeno uscendo è riuscita a strapparmi un sorriso.
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